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12 dicembre 2019
MiSe | Confimi Edilizia al Min Patuanelli:
“si parta dalla riforma della casse edili e dal social housing”
“Abbiamo assistito ad anni di cantieri bloccati, di deregolamentazione che ha ingolfato il settore, di enti locali e grandi stazioni appaltanti che invece di promuovere la qualità del lavoro hanno privilegiato il massimo ribasso. Oggi Ministro è sempre più urgente una politica industriale in favore del settore delle costruzioni, per adeguare e rilanciare la rete infrastrutturale, con particolare attenzione al Sud e alla “riconnessione” del Paese” così Sergio Ventricelli, presidente di Confimi Edilizia in occasione del tavolo organizzato dal Ministro Patuanelli ieri al MiSe.
Secondo Confimi Edilizia infatti occorre operare scelte coraggiose e, perfino impopolari, come nel caso delle casse edili: un sistema che va riformato, che spesso tiene in pancia milioni di euro accantonati non si sa per cosa ma di certo non utilizzati. E, per restare in tema di investimenti – stavolta – privati, Ventricelli prende ad esempio il social housing e quindi il coinvolgimento di imprese in progetti di demolizione e ricostruzione, e poi ancora la necessità di rendere il paese più sicuro, investendo nella manutenzione.
E proprio in occasione del proprio intervento al tavolo di Patuanelli, Confimi Edilizia ha ricordato le misure che stanno andando in questa direzione: bene il bonus facciate, bene la conferma – ancorché sempre di breve periodo – dei bonus per efficienza energetica e sismica nonostante per infissi e schermature solari continui ad applicarsi il 50% e non il 65%, bene l’approccio alla stesura del Regolamento del Codice degli Appalti. E ancora, nel settore immobiliare bene la conversione a regime della cedolare secca al 10% mentre sul tema della patrimoniale Confimi ritiene opportuna l’esenzione degli immobili inagibili, di quelli dei piccolissimi comuni e di quelli non allacciati ai servizi pubblici, e, bene l’impegno sulla manutenzione del territorio, se si traduce finalmente in pratica. Rimanendo sul territorio Confimi Edilizia dalla voce del suo presidente Sergio Ventricelli ha ricordato l’importanza di estendere il bonus sisma anche alle attività legate alla ristrutturazione con adeguamento sismico, soprattutto in virtù dell’impossibilità di demolire e, quindi, ricostruire gli edifici dei centri storici.
Nota polemica dell’associazione sulla questione Imu legata agli edifici inagibili che oggi prevede un’imposta del 50% e su Progetto Italia: “Abbiamo appreso dai giornali gli aspetti di governance – ha sottolineato il presidente Ventricelli – ma assai poco delle regole di “ingaggio” di mercato. È opportuno sapere dove e su quale tipologia di appalti intende lavorare quello che da solo varrà gran parte del mercato delle grandi imprese in Italia”.L’associazione di Via Tagliamento rappresentata al MiSe oltre che dal presidente di categoria anche dal vice presidente vicario Alessandro Sbordoni e dalla vice presidente Carla Tomasi (nella foto, col Presidente Ventricelli) ha poi presentato al Ministro le proposte di intervento: occorre snellire le procedure, la fattibilità di un progetto è strettamente rapportata all’aspetto temporale dal quale dipende la sostenibilità economica complessiva; effettuare una riforma organica delle norme urbanistiche, per fare della rigenerazione urbana del recupero, della riduzione degli sprechi energetici il futuro dell’intero settore; ripensare l’edilizia, il ruolo delle Pmi edili e gli interventi nell’ambito delle costruzioni, del territorio e dell’ambiente; investire nei processi di riqualificazione dell’esistente, del patrimonio immobiliare obsoleto e insicuro, delle aree degradate. E in chiusura il presidente Ventricelli ha toccato il tema della giustizia “l’attuale sistema pare minare la base di un collante fondamentale nella convivenza che è la certezza e la rapidità del diritto – e quindi, dei creditori – e che ha mostrato ripetute crepe strutturali”.
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