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4 ottobre 2017
Indagine congiunturale Confimi – Agnelli : “Dollaro debole e incentivi impresa 4.0, ma la ripresa è tutto merito delle PMI e degli imprenditori”
Roma, 4 ottobre 2017 – “La ripresa c’è, ora è necessario renderla strutturale”. Esordisce così Paolo Agnelli Presidente di Confimi Industria commentando i dati emersi dall’indagine congiunturale che ha coinvolto gli imprenditori della Confederazione di cui è alla guida.
Il centro studi di Confimi Industria infatti analizzando i dati emersi dall’indagine congiunturale che ha coinvolto a settembre i suoi associati, conferma l’entusiasmo espresso in questi giorni dall’Istat. “Le imprese tornano a registrare nuove commesse – sottolinea Agnelli – e un imprenditore su tre conferma la crescita di produzione e fatturato, e di questo si può essere contenti”.
La proiezione per l’anno lascia intendere un discreto ottimismo, anche sul versante assunzioni. Se l’Istat infatti ha comunicato che la disoccupazione sia scesa all’11,2%, numeri incoraggianti arrivano anche degli imprenditori: il ricorso agli ammortizzatori sociali sembra quasi azzerato sia in consuntivo sia in previsionale, resta infatti solo per il 5,3%. Nonostante poi continui ad essere riscontrata la mancanza di personale qualificato, sempre più aziende organizzano corsi di formazione per il personale in forza.
“Questa ripresa è tutto merito degli oltre 4 milioni di imprese italiane che hanno stretto i denti e dato un ulteriore colpo di reni” spiega Agnelli. “Un segno più che non dipende infatti da operazioni politiche o da nuove misure introdotte – continua il presidente di Confimi Industria – basti pensare che il 95% degli imprenditori torna a chiedere i soliti tre interventi strutturali: riduzione costo del lavoro, riduzione costo dell’energia, semplificazioni fiscali e amministrative”.
Per non parlare della preoccupazione sulla morsa del credit crunch come sottolinea Agnelli “Il sistema bancario, in adeguamento alle normative dettate dalla Bce e dai criteri di Basilea, non concede finanziamenti alle aziende che vogliono ripartire e innovarsi, anche nell’ottica di impresa 4.0” e continua “un comportamento che ricorda molto il chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati, dove sicuramente i buoi non sono le pmi ma le grandi imprese sponsorizzate”.
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