Conferenza stampa del 4 ottobre 2017: GLI OPERATORI DEL SETTORE RICETTIVO CONTRO IL RADDOPPIO DELLA TASSA DI SOGGIORNO A MATERA

  • 4 ottobre 2017

    Conferenza stampa tenutasi presso la Sala Bagnale della CCIAA di Matera in data 4 ottobre 2017.

     

    GLI OPERATORI DEL SETTORE RICETTIVO CONTRO IL RADDOPPIO DELLA TASSA DI SOGGIORNO

    Le istanze contenute nella seguente nota sono state condivise con i rappresentanti locali di Federalberghi, CAM – Consorzio Albergatori Matera, Associazione B&B Matera, Confindustria Basilicata – Sezione Turismo, Confapi Matera, Cna Basilicata, Confcommercio Matera, Confesercenti Matera, Legacoop Basilicata e Confimi Industria Basilicata.

    • L’iter della questione:

    luglio 2017, dalla stampa gli albergatori apprendono della volontà dell’amministrazione comunale di raddoppiare la tassa di soggiorno a partire da ottobre e chiedono un incontro urgente all’assessore Poli Bortone;

    luglio-agosto 2017, gli albergatori vengono convocati per due volte al Comune dagli assessori Poli Bortone e Quintano. La proposta avanzata, in risposta a quella del 100% di aumento, e già frutto di un compromesso che – mai come questa volta – ha visto compatta la categoria, che chiede di procedere a un aumento del 50% a partire dal 2018 e di istituire da subito un tavolo tecnico per decidere l’impiego di queste somme in quanto rivenienti da una tassa di scopo. Dal Comune reputano ragionevoli le proposte, ammettendo di aver compreso fino in fondo le ragioni degli albergatori;

    settembre 2017, Quintano e la Poli Bortone convocano nuovamente la categoria per annunciare la proposta finale del Comune da portare in Consiglio: aumento al 100% a partire dal 2018 e tavolo tecnico per condividere un programma di servizi turistici da attivare. Gli albergatori ribadiscono la contrarietà e ripropongono l’aumento del 50%. I due assessori assicurano l’impegno a lavorare in tal direzione e annunciano che informeranno la categoria sull’esito delle trattative in Giunta. Il 28 settembre, a tarda sera, gli albergatori apprendono dalla stampa che il Consiglio comunale ha invece approvato la proposta di innalzamento della tassa di soggiorno del 100%.

     

    • Perché la tassa di soggiorno non andava aumentata:

    1 – Occorre incentivare il turismo residenziale per prolungare la durata media dei soggiorni in città, ferma da tre anni a circa 1 giorno e mezzo.

    2 – Contrariamente a quanto affermato dall’amministrazione per giustificare l’aumento, Matera non è ancora una città paragonabile ad altre mete d’arte italiane poiché carente dei servizi turistici di base, che gli albergatori hanno anche elencato in un documento propositivo consegnato più volte alle amministrazioni. Né si può pretendere di aumentare prima e di pianificare poi.

    3 – L’aumento della tassa di soggiorno favorisce i pernottamenti nei centri limitrofi della vicina Puglia, dove questa ancora non è vigente.

    4 – Tale aumento provoca già ora un calo del potere contrattuale delle strutture nelle trattative coi grandi tour operator, generando seri rischi di perdite di posti di lavoro e danni all’indotto dell’accoglienza e, come effetto domino, sull’intera economia cittadina che, dopo il crollo del polo del salotto, vive solo e soltanto di turismo.

    5 – Politiche di innalzamento eccessivo della tassa di soggiorno si attuano in mete turistiche di prima generazione (ad esempio Venezia ma anche Roma, tanto cara al sindaco De Ruggieri) dove è necessario scoraggiare ingenti flussi turistici.

    6 – A Matera, invece, l’innalzamento della tassa di soggiorno impedirà anche la mappatura di nuovi target turistici che alla città non si sono ancora avvicinati.

    7 – In cinque anni di vigenza della tassa di soggiorno, nessuno al Comune – “al pari delle altre città d’arte” – ha mai pensato di attivare la tassa di ingresso, che andrebbe ad incidere sul turismo “mordi e fuggi”, notoriamente tallone d’Achille per Matera, e assicurerebbe introiti da chi visita la città quasi sempre senza metterne in moto l’economia.

    • Cosa si chiede:

    1 – Sospensione immediata del provvedimento e conseguente rimodulazione dell’aumento della tassa di soggiorno dal 100% al 50%.

    2 – Conoscere in modo analitico la destinazione delle somme provento della tassa di soggiorno dal 2012 ad oggi. Il Comune, su questa richiesta, ha sempre glissato.

    3 – Programmare a breve, medio e lungo termine (da oggi a 18 mesi) l’impiego della tassa di soggiorno attraverso incontri validi non solo a parole.

    4 – Avviare immediatamente l’iter per la tassa d’ingresso.

    5 – Al momento gli imprenditori del settore ricettivo non sono i soli che traggono profitto dal turismo: senza parlare degli abusivi e delle sacche di evasione, diamo linfa all’intera economia della città e con questa battaglia stiamo difendendo la città.

     

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